Quando si parla di sorriso, il concetto di bellezza non può limitarsi al colore o all’aspetto dei denti.
Per questo motivo è stata stilata dagli specialisti dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, in occasione del IX Meeting Mediterraneo tenutosi il 7 e l’8 aprile a Riccione, la “checklist del bel sorriso”. Obiettivo principale è far passare il concetto che la bellezza della bocca non sia legata a canoni prestabiliti, ma, al contrario, essendo essa fondamentale per il benessere della vita di tutti i giorni, debba tenere in considerazione elementi quali il rispetto della fisionomia del viso, dando ai denti la giusta altezza, forma e colore, la cura delle gengive e il ripristino di una corretta masticazione.
Il decalogo della bellezza non solo ha l’obiettivo di guidare il professionista, ma anche di educare il paziente, fornendogli gli strumenti necessari per giudicare il risultato finale e la qualità dei trattamenti effettuati.
- Gengive sane: assicurano la durata dei denti e costituiscono la necessaria cornice per l’ottenimento di una buona estetica.
- Rispetto o ripristino di una corretta funzione masticatoria: se l’occlusione non è ben impostata, il rischio è che i denti si consumino più del dovuto o si spostino, inficiando il risultato ottenuto.
- Ripristino della corretta fisionomia del viso, dando ai denti la giusta altezza: i soli denti bianchi non sono sufficienti ai fini di un risultato estetico ottimale, se il viso è schiacciato o troppo lungo.
- Impiego dei materiali secondo la diagnosi clinica: esistono vari materiali che consentono di ottenere una buona estetica, ma ognuno di essi ha specifiche indicazioni che devono essere opportunamente valutate.
- Rispetto delle caratteristiche dell’individuo: forme e colori sono unici in ogni paziente, che per questo motivo deve essere trattato in modo specifico.
- Rispetto dei tempi biologici: i trattamenti estesi, che hanno necessità di essere eseguiti in più sedute, non possono essere effettuati in tempi ristretti. Nei trattamenti protesici, soprattutto nel caso di terapie parodontali, si deve dare all’organismo il tempo di “guarire”. In quest’ottica, le protesi provvisorie sono un mezzo fondamentale per far stabilizzare i tessuti e dare modo al paziente di provare sia la funzione che la resa estetica del trattamento.
- Valutazione multidisciplinare: in alcuni casi, per il raggiungimento del risultato ottimale, oltre al restauro protesico possono essere necessarie altre terapie preparatorie come, ad esempio, l’ortodonzia, la chirurgia parodontale o quella maxillofacciale.
- Collaborazione con un odontotecnico esperto: la realizzazione di una protesi ad alta valenza estetica non può prescindere dal lavoro di team con un odontotecnico in grado di valutare il caso preliminarmente, insieme al dentista, e di eseguire tecnicamente il lavoro.
- Collaborazione del paziente e attenta valutazione delle sue reali aspettative: a volte i pazienti hanno desideri inconsci che non possono essere soddisfatti dal solo lavoro dell’odontoiatra, anche se magistralmente eseguito; in altri casi, non collaborano a sufficienza nel praticare una corretta igiene orale o nel seguire le istruzioni fornite dallo specialista.
- Mantenimento nel tempo: la realizzazione di un restauro orale, piccolo o grande che sia, è parte di quell’alleanza terapeutica medico-paziente che inizia con la diagnosi e la preparazione del caso e dovrebbe proseguire ben oltre la fine della terapia. Solo un buon mantenimento, dal punto di vista sia igienico che dei successivi controlli con il dentista, può assicurare la durata nel tempo di quanto eseguito